TENDINOPATIE
Dott. Gaetano Maci
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I tendini sono strutture anatomiche interposte tra muscoli ed osso, trasmettono quindi le forze di tensione sviluppate dai muscoli e permettono il movimento e la stabilità articolare. Sono composti da fibre collagene (che conferiscono forza tensile), cellule: tenociti e tenoblasti (che sintetizzano protocollagene e matrice extracellulare), matrice extracellulare (che fornisce supporto strutturale alle fibre collagene)
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TERMINOLOGIA
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Per “tendinopatia” si intende una condizione clinica caratterizzata da dolore, gonfiore e limitazione funzionale del tendine e delle strutture contigue. Il termine ampiamente usato in passato “tendinite” è stato superato perché sottintendeva una natura infiammatoria e non degenerativa del processo patologico.
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TENDINPATIE + FREQUENTI |
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EFFETTI ESERCIZIO FISICO MODERATO SUI TENDINI
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Le conseguenze dell’esercizio fisico moderato sui tendini sono:
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EFFETTI DELLO STRESS DA SOVRACCARICO SUI TENDINI
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Modificazioni delle componeneti tendinee in risposta ad uno stress da sovraccarico:
In condizioni di sovraccarico, si verificano sia fenomeni di tipo degenerativo sia fenomeni di tipo rigenerativo. La tendinopatia deriva dallo sbilanciamento tra questi due gruppi di fattori, con conseguente degenerazione, indebolimento e fissurazione del tendine, accompagnati da dolore locale.
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VALUTAZIONE MEDICA
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Durante la prima visita il medico parlerà con il paziente cercando di ricostruire l’accaduto e la storia clinica.
Durante l’esame obiettivo (esame fisico completo della regione anatomica), verranno controllate tutte le strutture articolari con test specifici . Altri test che possono aiutare il medico a confermare il sospetto clinico sono le indagini strumentali:
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TRATTAMENTO
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Il trattamento di una tendinopatia varia a seconda del grado di lesione, delle esigenze del paziente, dell’età e delle condizioni cliniche generali del paziente.
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RIABILITAZIONE
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La Riabilitazione è fondamentale dopo la riparazione chirurgica di un tendine. Prevede 3 steps fondamentali:
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NUOVA TERAPIA ANTALGICA NELL’ARTROSI del GINOCCHIO
Dott. Francesco Boni – Specialista in Anestesia e Rianimazione
La Neuroablazione con Radiofrequenze dei Nervi Genicolati: una valida alternativa per guarire dal dolore.
L’ENTITA’ DEL PROBLEMA
L’artrosi del ginocchio è una delle malattie più comuni in età avanzata: ne soffre il 16% della popolazione al di sopra dei 45 anni.
Il 30% delle persone sopra i 65 anni soffre di sintomi invalidanti dovuti all’artrosi di ginocchio, che è una delle 5 principali cause di disabilità tra gli adulti (insieme a ictus, depressione, frattura dell’anca e malattie cardiache). I trattamenti abituali per il dolore da artrosi di ginocchio normalmente sono: 1) infiltrazioni intra articolari di acido ialuronico e/o cortisone per un sollievo dal dolore a breve termine; 2) intervento chirurgico di protesi di ginocchio. Attualmente la neuroablazione con Radiofrequenze si è imposta come metodologia alternativa efficace e mini invasiva per la cura a lungo termine del dolore causato dall’artrosi di ginocchio.
DI COSA SI TRATTA:
la neuroablazione con radiofrequenze è un trattamento ben collaudato, utilizzato da molti anni nella cura del dolore causato da patologie della colonna vertebrale. La base teorica è quella di individuare le terminazioni nervose che trasmettono il dolore per poi devitalizzarle. Grazie all’acquisizione di nuove conoscenze sull’anatomia dell’innervazione sensitiva del ginocchio, oggi sappiamo che la maggior parte degli stimoli dolorosi provenienti dal ginocchio viene trasmessa al cervello attraverso i nervi genicolati. La devitalizzazione (neuroablazione) dei nervi genicolati viene effettuata in anestesia locale, con sonde speciali ed ha un effetto immediato, con una riduzione del dolore dal 60 al 100% e senza effetti collaterali. Studi clinici ne hanno dimostrato l’efficacia anche a distanza di un anno, con una ripresa della deambulazione senza dolore ed un netto miglioramento della qualità della vita e delle condizioni generali dei pazienti.
QUANDO SONO INDICATE LE RADIOFREQUENZE?
1) Nel dolore cronico dovuto all’artrosi di ginocchio che non risponde alle terapie conservative;
2) Per togliere il dolore mentre il paziente è in lista d’attesa per l’intervento di protesi di ginocchio;
3) Quando il paziente rifiuta
l’impianto della protesi;
4) Nei pazienti non operabili a causa delle precarie condizioni di salute;
5) Nei pazienti operati di protesi di ginocchio che continuano ad avere dolore.
NEUROABLAZIONE DEI NERVI GENICOLATI: LA TECNICA NEL DETTAGLIO
Fase 1: Posizionamento delle sonde con guida fluoroscopica
Fase 2: Trattamento definitivo con radiofrequenze.
Prima di sottoporre il paziente al trattamento antalgico con radiofrequenze, il medico terapista del dolore effettua un blocco anestetico diagnostico dei nervi genicolati (iniezione mirata di anestetico locale sotto guida ecografica), per verificare le potenzialità di successo del trattamento finale con le radiofrequenze. Se dopo il blocco diagnostico il paziente riferisce una riduzione del dolore superiore al 50%, allora è possibile praticare la neuro- ablazione dei nervi genicolati con successo.
Il trattamento definitivo viene praticato in sala operatoria per ragioni di sterilità e per la necessità di impiegare apparecchiature a raggi X per la localizzazione dei nervi da trattare (il fluoroscopio).
Quando il paziente è posizionato sul letto operatorio si procede a localizzare con il fluoroscopio i tre punti dove decorrono i nervi genicolati. Vengono successivamente posizionate (in anestesia locale) tre sonde in prossimità dei nervi e si procede alla stimolazione con radiofrequenze per verificarne il corretto posizionamento. A questo punto si effettua la neuroablazione, che consiste nell’erogazione delle radiofrequenze per una durata di circa 1 minuto. Grazie alla anestesia locale il paziente non avverte alcun fastidio.
Al termine della procedura, il paziente può tornare a domicilio dopo un breve periodo di osservazione di circa 30 minuti.
Oggi è possibile guarire dal dolore con le tecniche mini-invasive, senza farmaci e senza ricovero in ospedale.
BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
Int J Rheum Dis. 2016 Aug 12. doi: 10.1111/1756-185X.12925.
Which one is more effective for the clinical treatment of chronic pain in knee osteoarthritis: radiofrequency neurotomy of the genicular nerves or intra-articular injection?
Reg Anesth Pain Med. 2017 Jan/Feb;42(1):62-68. doi: 10.1097/AAP.0000000000000510.
Analgesic Effect and Functional Improvement Caused by Radiofrequency Treatment of Geni- cular Nerves in Patients With Advanced Osteoarthritis of the Knee Until 1 Year Following Treatment.
Pain Physician. 2016 Jul;19(5):E751-9.
Ultrasound-Guided Genicular Nerve Pulsed Radiofrequency Treatment For Painful Knee Osteoarthritis: A Preliminary Report.
Reg Anesth Pain Med. 2016 Jul-Aug;41(4):501-10. doi: 10.1097/AAP.0000000000000414. Radiofrequency Procedures to Relieve Chronic Knee Pain: An Evidence-Based Narrative Re- view.