Chirurgia Artroscopica e Protesica Mini Invasiva a cura del Dr. Gaetano Maci
+39 3408486387 gaetano.maci@gmail.com
 

LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI

 

La spalla è una complessa regione anatomica formata da 7 articolazioni ed il suo movimento nello spazio è controllato da 26 muscoli!

Quelli che prendiamo in considerazione in questo capitolo sono il sovraspinoso, il sottospinoso, il sottoscapolare ed il piccolo rotondo, le cui inserzioni tendinee all’osso dell’omero (trochine e trochite) vanno a formare la cosiddetta “cuffia dei rotatori”.

 

CAUSA

 

Il percorso anatomo-patologico che porta alla rottura della cuffia dei rotatori può essere degenerativo e progressivo (oltre i 50 anni) o traumatico acuto legato ad attività sportive (es.baseball) e lavorative (nei giovani).

 

L’infiammazione che va ad interessare questi tendini (tendinite) o la borsa che separa il sovraspinoso dall’acromion e dal muscolo deltoide (borsite sottoacromion-deltoidea), sono secondo gli studi di Neer (1972) una conseguenza del restringimento del defilè del sovraspinoso (spazio sottostante l’acromion, il legamento coraco-acromiale e l’articolazione acromion-claveare).

Il restringimento ipotizzato da Neer, può essere legato alla forma o alle dimensioni dell’acromion oppure a formazioni ossee artrosiche (osteofiti).

 

CLASSIFICAZIONE Secondo la classificazione della sindrome da conflitto sottoacromiale studiata da Neer e rivista da Gartsman, distinguiamo 3 fasi anatomo-cliniche progressive:

–               Stadio 1 Caratterizzato da edema ed emorragia. È reversibile e guarisce con terapia medica e fisica.

–               Stadio 2 Caratterizzato da Fibrosi ed inspessimento della borsa e Tendinite della cuffia

o   Senza rotture parziali della cuffia

o   Con rotture parziali della cuffia

In caso di fallimento della terapia conservativa, è indicata la bursectomia con resezione del legamento coraco-acromiale in Artroscopia.

–               Stadio 3 Caratterizzato da rottura a tutto spessore della cuffia dei rotatori con eventuale lesione del capo lungo del bicipite ed osteofiti sottoacromiali.

Il trattamento prevede la riparazione della lesione della cuffia con suture termino-terminali e la sua re inserzione all’osso con ancorette in titanio, l’acromionplastica ed eventualmente il trattamento del capo lungo del bicipite (tenotomia o tenotomia-tenodesi).

 

SINTOMI

 

Clinicamente il paziente lamenta:

  • dolore alla spalla (tipicamente notturno)
  • progressiva limitazione funzionale (tipicamente nei movimenti di extrarotazione per sovraspinoso e sottospinoso ed intrarotazione per il sottoscapolare).
VALUTAZIONE MEDICA

 

Durante la prima visita il medico parlerà con il paziente cercando di ricostruire l’accaduto e la storia clinica.

Durante l’esame obiettivo (esame fisico completo delle spalle), verranno controllate tutte le strutture della spalla con test specifici per i tendini sintomatici.

Altri test che possono aiutare il medico a confermare il sospetto clinico sono le indagini strumentali:

  • Radiografie (RX) : mostrano l’anatomia scheletrica ed eventuali calcificazioni.
  • Risonanza Magnetica (MRI): esame fondamentale per lo studio dei tessuti molli con visualizzazione chiara della rottura.

(In alternativa l’esame TAC o artro-TAC).

 

TRATTAMENTO

 

Come già anticipato, il trattamento di una lesione della cuffia dei rotatori varia a seconda delle esigenze del paziente, dell’età e delle condizioni cliniche generali del paziente.

 

  • Trattamento chirurgico: RIPARAZIONE ARTROSCOPICA

Riparazione del SovraspinatoRiparazione del SovraspinatoRiparazione del Sottoscapolare

 

 

RIABILITAZIONE

 

In caso di riparazione Artroscopica della cuffia, associata o meno ad Acromionplastica, il paziente dovrà indossare un tutore in abduzione per 4 settimane per favorire i tempi biologici di cicatrizzazione del tendine all’osso. Potrà rimuovere il tutore da subito per lavarsi ed eseguire esercizi pendolari che verranno spiegati al momento della dimissione. Verranno associati esercizi a seconda dell’intervento subito ed alla qualità dei tessuti.

La non guarigione del tendine con eventuale rirottura parziale è di circa il 30% (può arrivare al 90%) ma il livello di soddisfazione del paziente è del 97% con netta riduzione o scomparsa del dolore.